Via alla Commissione ECM. Ministro Schillaci: “Su scadenza obbligo formativo faremo con Ordini una moral suasion perché si raggiunga obbiettivo”

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Convocheremo la Commissione nazionale ECM rivista per la prima settimana di luglio”, ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci, prima del suo intervento all’evento “Cogeaps con Agenas: Prospettive e sfide dell’ECM”. “La medicina è una scienza che cambia continuamente, ci sono sempre innovazioni in tanti settori – ha aggiunto –. Quindi io credo che la formazione adeguata del personale sia fondamentale anche per una crescita del personale stesso e per dare ai cittadini la maggiore garanzia di chi si occupa della loro salute”.

La Commissione porterà avanti la gestione dell’obbligo formativo e dei crediti ECM da sanare. Con l’emergenza Covid, un evento senza precedenti per tutti gli operatori sanitari, la formazione sul campo per affrontare il virus ha preso spesse volte il posto di quella ECM e alcuni professionisti sono rimasti indietro con l’obbligo formativo del triennio 20-22. A inizio anno è arrivata, in questo senso, la proroga per l’adempimento che ha spinto il termine al 31 dicembre 2023, permettendo di concludere il triennio passato e di iniziare contemporaneamente il successivo (23-25). In aggiunta, la norma prevede la possibilità di recuperare l’eventuale debito formativo dei due trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019).

A fine anno, dunque, l’inadempienza all’obbligo porterà gli ordini professionali a intervenire con sanzioni di quattro tipi: avvertimento, censura, sospensione e radiazione. “Io spero che non ci siano inadempienti – ha ribadito il ministro Schillaci – Faremo sicuramente una campagna con gli Ordini per far sì che le persone che hanno avuto difficoltà legate alla pandemia le possano sanare e quindi io spero fortemente che tutti quanti raggiungano i crediti formativi che gli sono stati assegnati. Siamo a disposizione, c’è grande sintonia con tutti gli ordini professionali e le società scientifiche nell’ambito sanitario, faremo con loro magari una “moral suasion” per far sì che tutti quanti raggiungano gli obbiettivi a cui devono arrivare”.

Il termine, “moral suasion”, è in gergo politico un invito a rivedere scelte e comportamenti proveniente da una fonte unanimemente riconosciuta come autorevole, come appunto il Ministero della Salute. Schillaci conferma dunque l’intenzione a mantenere gli impegni presi e ad esortare tutti i professionisti a dare il giusto e inderogabile peso alla propria formazione.

 

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