Giornata sindrome di Down. Al via “Just the two of us”, la campagna per il diritto alla sessualità

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Dal primo bacio, alla prima cena romantica, fino alla proposta di matrimonio. Sono sempre attorniati dai loro cari che non gli lasciano spazio e privacy nemmeno a letto, durante la prima notte di nozze. Ma i due giovani, alla fine, esausti, mettono tutti alla porta e restano finalmente soli. È questa la trama del videoclip che CoorDown ha lanciato in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra ogni anno il 21 marzo. Per il 2022, con la campagna di sensibilizzazione internazionale “Just the two of us”, l’associazione ha voluto puntare i riflettori sul diritto delle persone con sindrome di Down di vivere una relazione sentimentale e una vita sessuale indipendente e di ricevere informazioni corrette e accessibili per godere appieno di una sana e libera sessualità.

“Just the two of us”

«Anche se attraverso un crescendo di scene iperboliche al limite del grottesco – spiega Antonella Falugiani, presidente di CoorDown -, con questo video creato ad hoc per lanciare la nostra campagna, abbiamo voluto mostrare come le famiglie, specie quando si tratta di relazioni amorose, possano diventare una presenza ingombrante nella vita delle persone con disabilità intellettiva». Le persone con sindrome di Down sono spesso considerate degli “eterni bambini” e, come tali, sono protetti o tenuti lontani da tutto ciò che ha a che fare con l’età adulta, compresa la sessualità. Ma vivere una relazione amorosa e la sessualità che ne deriva dovrebbe essere un diritto di tutti. E, invece, non è così: la loro vita sentimentale e sessuale resta un tabù. «Sono tanti gli stereotipi contro i quali abbiamo combattuto in questi anni di attività associativa. Di strada ne abbiamo percorsa, ma il cammino davanti a noi è ancora lungo. È necessario un cambiamento culturale che coinvolga prima di tutto i familiari e gli operatori che lavorano quotidianamente accanto alle persone con sindrome di Down, poi è necessario che siano sensibilizzate anche le Istituzioni e l’intera società», sottolinea la presidente Falugiani.

Educare al “consenso” e al “sesso sicuro”

È necessario educare alle relazioni ed alla sessualità non solo per permettere alle persone con sindrome di Down di vivere la propria vita affettiva, compresa quella sessuale, ma anche affinché possano farlo in modo soddisfacente e, soprattutto, sano. «Purtroppo nemmeno il mondo della disabilità è al riparo da episodi di violenza e di abuso – sottolinea Falugiani – . E un genitore lo sa bene. Per questo ha paura ed i suoi timori devono essere considerati legittimi. Educare e informare sia le persone con sindrome di Down che le persone che se ne prendono cura, dai familiari agli operatori, quindi, serve a scongiurare che questo continui ad accadere. Le persone con disabilità intellettiva devono comprendere i loro diritti, conoscere il proprio corpo, i concetti di “consenso” e di “sesso sicuro”. Solo così potranno essere protetti da potenziali abusi».

Gli esperti rispondono

A supporto della campagna è stato realizzato il sito www.justthetwoofus.org, che offre informazioni e risorse sul tema della sessualità delle persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva. Un’apposita sezione è stata dedicata alle domande e risposte sulla sessualità, sulle relazioni alla scoperta di sé. «CoorDown – continua la presidente – ha dato voce, ancora una volta, alle persone con sindrome di Down, raccontando le loro storie, tutte fruibili sia sul sito che sui canali social».

La giornata nel mondo

La World Down Syndrome Day è un appuntamento internazionale voluto da Down Syndrome International e sancito ufficialmente anche da una risoluzione dell’ONU. La scelta della data 21/3 non è casuale: la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più (tre invece di due) nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule. Il tema della giornata mondiale di quest’anno è “Inclusion means…” e ha l’obiettivo di condividere esempi concreti di inclusione per fare pressione sulle istituzioni nazionali e internazionali affinché si adoperino per la piena inclusione nella società delle persone con sindrome di Down.  «Un obiettivo ancora più importante in questo periodo in cui una terribile guerra ha messo in ginocchio un intero popolo, disabili compresi. Per questo, in occasione della Giornata mondiale – aggiunge Falugiani – abbiamo lanciato un appello per creare una rete tra tutte le famiglie, sparse dal nord al su della penisola, che CoorDown rappresenta. E speriamo che da questa unione possa prender vita un progetto concreto per accogliere nel nostro Paese, il prima possibile, sia le persone con sindrome di Down che le loro famiglie».

 

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